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Prospettiva di Volkan Era troppo debole. I suoi movimenti erano lenti. Quando avrebbe cercato di colpire il suo avversario, lui l'avrebbe già artigliata e messo fine alla sua esistenza. Sospiro, guardandola dall'alto del mio ufficio. Non riusciva nemmeno a camminare correttamente dopo la sua prima sessione. Resistenza, inesistente. I suoi occhi marroni si alzarono verso di me, incrociando il mio sguardo. E stringo il pugno. Quegli occhi... li vedevo sotto di me, quando l'ho reclamata quella notte. Li vedevo fidarsi di me, eppure cosa ho fatto? L'ho rifiutata. Le lacrime in quegli occhi mi facevano male tanto quanto facevano male a lei, ma non potevo mostrarlo. Lei era una debolezza, e io non potevo permettermi che diventasse la mia debolezza. Sapevo che si nascondeva sotto la mia