CAPITOLO UNDICI Re Claudio si sforzò di restare seduto più immobile di una statua sul trono della sua stanza reprimendo la rabbia, la confusione, il dolore che provava. Poteva assomigliare quasi a una delle altre statue dei suoi antenati che si trovavano dietro di lui come dei fantasmi pronti al giudizio. Re Claudio aveva passato parecchio tempo a pensare a dove tenere quella riunione. Sua moglie aveva suggerito la grande sala del trono, ma Atena aveva sempre avuto una certa predisposizione per la drammaticità. Lucio avrebbe probabilmente contestato l’intera cosa se Claudio si fosse preoccupato di avvisarlo, perché quel ragazzo non capiva l’idea di rispetto per i nemici. Ma Tano… “Non devo pensare a lui,” disse re Claudio tra sé e sé. “Non lo farò.” Volere una cosa e riuscirci erano d