XVI - IMPROVVISA DOLCEZZA DELL'ENIGMA L'uragano si era improvvisamente fermato. Nell’aria non c’erano più né il libeccio né la tramontana. Le forsennate trombe dello spazio tacquero. La tromba d'acqua scomparve dal cielo, senza aver dato nessun cenno di diminuzione, senza nessuna transizione, come se fosse scivolata essa stessa direttamente in un abisso. Non sapevano più dove fosse. I fiocchi avevano preso il posto della grandine. La neve ricominciò a cadere lentamente. Le ondate si fermarono. Il mare si appiattì. Queste improvvise tregue sono tipiche delle tempeste di neve. Esaurito l'effluvio elettrico, tutto si calma, anche l'onda, che, nelle tempeste normali, spesso rimane agitata per lungo tempo. Qui nulla. I flutti non prolungano la loro ira. Come un lavoratore dopo una fatica,