VII - LA CECITA’ IMPARTISCE LEZIONI DI CHIAROVEGGENZA A volte Gwynplaine si rimproverava. Si faceva, della propria felicità, una questione di coscienza. Immaginava che lasciarsi amare da quella donna che non poteva vederlo fosse come ingannarla. Cosa avrebbe detto se i suoi occhi si fossero aperti all'improvviso? Come l’avrebbe respinta ciò che ora l’attraeva! Come sarebbe indietreggiata davanti a quell’amante così spaventoso! Chissà quanti pianti! Come si sarebbe coperta il volto con le mani! Come sarebbe fuggita via! Uno scrupolo doloroso lo tormentava. Si disse che, essendo un mostro, non aveva il diritto di amare. Idra idolatrata dalla stella, era suo dovere illuminare questa stella cieca. Una volta disse a Dea: – Tu lo sai, vero, che io sono molto brutto? – Io so c
Download by scanning the QR code to get countless free stories and daily updated books