Pollame e gattiColui ch’era stato introdotto nella sala da pranzo sotto il nome di Bugfill, era rimasto là in piedi. Più vecchio di Michael e con la tendenza a far crescere le basette al di sotto dei capelli nerastri, la pallida faccia dall’espressione di vivace spigliatezza dovuta al lungo allenamento così comune a molti attori ma del tutto nuova per Michael, l’uomo si era afferrato con una mano all’orlo della tavola e teneva stretto nell’altra un grande cappello nero. Lo sguardo dei suoi occhi, grandi e cerchiati di nero, era tale che Michael sorrise e disse: «Non si preoccupi, signor Bergfeld; io non sono un impresario. Si sieda e prenda una sigaretta». Il visitatore accettò la sedia e la sigaretta in silenzio, abbozzando un forzato sorriso. Michael sedette sull’orlo della tavola. «H