Rumori notturniMichael non aveva mai visto piangere la moglie, e ora la vista di lei buttata là sul letto, con la faccia affondata nei cuscini a soffocare i singhiozzi, lo impressionò non poco. Le posò una mano sui capelli, e il lieve tocco ebbe il potere di calmarla. «Suvvia, tesoro!» le disse, gentilmente. «Perché preoccuparti d’una offesa ingiustificata e immeritata?» Fleur si levò a sedere sul letto, col volto rigato di lacrime e i capelli in disordine. «Che importa questo? La gente, purtroppo, si basa su quel che si è detto e si dice di te, non su quello che sei realmente. Per quanto riguarda me, invece, il solo fatto che si pensi ch’io non sia una persona per bene, è già sufficiente a screditarmi». «Ebbene: lei è bollata come una “traditrice”, ormai». «Come se questo contasse qu