Prologo
TUCKER
Ero bramoso, innamorato, follemente pazzo, morto di figa, perfino, della proprietaria del Seed and Feed. Oh sì. Ogni singolo centimetro florido e impeccabile di lei. E quella bocca insolente, be’, avevo una cosa che l’avrebbe zittita. Ava era tutto ciò che avevo sempre desiderato, ma che non avevo mai conosciuto. Non fino alla serata in cui avevamo tenuto la nostra cena settimanale tra Duke al Cassidy, dopodiché wham. Colpito dritto al cuore. Essere la migliore amica della ragazza del mio fratellone aveva fatto sì che Ava si unisse a noi. Mi era stato quasi impossibile tenerle via le mani di dosso. L’avevo ritenuta molto leziosa con indosso i suoi jeans con brillantini, i tacchi alti, i capelli biondi perfettamente acconciati e le labbra tinte di un rosso che diceva scopami. Quando si era fatta aggressiva per proteggere Kaitlyn da quello stronzetto, Roger, però, per la miseria. Mi era venuto immediatamente duro per quella tigre. L’avevo stretta attorno alla vita e l’avevo trattenuta, avevo sentito ogni sua morbida curva, perfino nonostante avesse tirato fuori gli artigli. E quegli artigli? Li volevo a graffiarmi. La volevo selvaggia, mentre stavo a guardare Colton prendersela, mentre ce la rivendicavamo insieme. Perché una cosa che avevo imparato quella sera, nel giro di un istante, era stato che... lei ci apparteneva. Solo che ancora non lo sapeva. L’avrebbe scoperto, però. Ce ne saremmo assicurati.