prologo 1
pazza.. Tranquilla quest'anno non succederà!
Mentre cercai di non prestarle attenzione pensai a cosa avrei potuto dimenticare.
Mi riguardai allo specchio un'ultima volta:avevo un vestitino a fiori, i gigli, lungo fino a metà coscia e un cinturino in pelle nero sulla vita. avevo sempre amato i gigli, fanno risaltare la mia carnagione, un bianco latte sfumato da due guance rosee. I miei capelli contrastano totalmente la mia pelle di ghiaccio, essi sono neri come la pece. Riguardo al colore dei miei occhi essi sono verde chiaro, quasi azzurro.
Quando udii la voce di mia madre mi misi il mio amatissimo cappotto di pelle e ci affretta mo a raggiungere il binario 9 ¾.
Salutai i miei e mi unii ai miei 2, nonché unici, amici.
chiese Luis.
si imbronció Shaila.
Sebbene fossero i miei amici più fidati, l'estate la passavo sempre con i miei genitori in giro per il mondo, è per questo che non scrivevo mai lettere durante l'estate. Luis è un purosangue,ma la sua famiglia non è ricca.Lui adora i babbani, coglie ogni occasione per farmi mille domande sui miei genitori . È un biondo naturale e ha un naso a patata.
Shaila, al contrario, è molto ricca ma non se ne è mai vantata. Ha i capelli rossi e ha le lentiggini.
Mi riportò alla realtà Shaila.
dissi quasi assonnata
disse Shaila fantasticando.
Dissi riprendendo lucidità.
Disse la signora del carrello.
Disse Shaila con dell'entusiasmo negli occhi.
Dissi, e Shaila si andò a sedere con le nostre due buste.
Mentre guardavo la signora del carrello continuare a camminare nel vagone, sento una voce, QUELLA voce, provenire dall'altra parte del vagone. Era Draco Lucius Malfoy. Si, quello schifoso scarafaccio stava venendo nella mia direzione, per parlarmi.
Dissi in modo provocatorio.
Disse lui con un sorrisetto beffardo.
Dissi io avvicinandomi di più a lui.
Si era tolto il ghigno e al suo posto si era formato uno sguardo di sfida.
Dissi mentre avanzavo verso di lui.
In quel momento eravamo uno di fronte all'altro.
Poi parlò:
disse lui tornando al ghigno.
Poi si girò e se ne andò, lasciandomi lì, con le guance arrossate a pensare a cosa mi aveva detto.
Dissi io, chiudendo la porta del vagone con rabbia e sedendomi imbronciata.
Disse Luis guardando fuori dal finestrino, il maestoso castello di fronte a noi, dove avremmo passato un altro anno.
Insieme.