XVII. IL MEMORIALEIl sacerdote aveva appena pronunciato le ultime parole della benedizione, che già Stewart mi aveva afferrato per il braccio. Fummo i primi a uscire dalla chiesa; egli si avviò così rapidamente che ci trovammo al sicuro tra le quattro pareti di una stanza, prima che la strada cominciasse a essere affollata per la gente che se ne ritornava a casa. «Sono ancora in tempo?», chiesi. «Sì e no. La causa è finita, il giurì è riunito e sarà tanto gentile da farci conoscere il verdetto domani mattina, per quanto io avrei potuto predirlo tre giorni prima che iniziasse la commedia. La cosa è stata pubblica sin dall’inizio. L’accusato lo sapeva: “Lei può fare quello che vuole per me”, mi disse due giorni fa. “So già il mio destino da quello che il duca di Argyle ha appena detto al s