XIII. LA SPIAGGIA DI GILLANENon trassi alcun profitto dalla guida di Alan, profitto che egli invece aveva ricavato dalle marce fatte sotto il generale Cope; posso a mala pena dire che strada facemmo. A mia scusa dirò che procedevamo a grandissima velocità; in certi punti correvamo, in altri andavamo di galoppo e in genere camminavamo a veloce andatura. Per due volte, mentre correvamo il più velocemente possibile, ci imbattemmo con dei contadini e sebbene la prima volta piombassimo su di loro improvvisamente dopo una curva, Alan fu pronto come uno schioppo carico. «Ha visto il mio cavallo?», chiese ansando. «No signore, non ho visto un cavallo in tutto il giorno», rispose il contadino. Alan trovò anche il tempo di spiegargli che stavamo viaggiando, che il nostro cavallo era fuggito e che