IX. LA BRUGHIERA IN FIAMMEQuando lasciai Prestongrange quel pomeriggio mi sentii per la prima volta veramente arrabbiato. Il procuratore si era burlato di me. Aveva asserito che la mia testimonianza sarebbe stata udita e che io stesso sarei stato rispettato; e in quel preciso momento non solamente Simone stava tendendo imboscate contro la mia vita per mezzo di quell’ufficiale, ma, come risultava dalle sue stesse parole, lo stesso Prestongrange stava maturando qualche progetto. Enumeravo i miei nemici: Prestongrange con tutta l’autorità del re alle sue spalle; il duca con il potere delle Highlands dell’ovest; e Lovat al loro fianco che cercava di aiutarli con tutta la forza del nord e l’intero clan delle vecchie spie giacobite e dei mercanti. E quando ripensavo a Giacomo More e alla testa r