VII. MANCO ALLA PAROLAArrivai, giuro non so come, sulla Lang Dykes2 una strada campestre che si snoda verso nord oltre la città. Di là potevo scorgerne tutto lo scuro profilo dal punto in cui il castello si erge dalle rocce scoscese sul lago, con una lunga serie di torri, di tetti e di comignoli fumanti, vista che mi faceva tremare il cuore in petto. La mia giovine età, come ho già raccontato, era avvezza al pericolo; ma un pericolo simile a quello che avevo visto così da vicino proprio quella stessa mattina, nel centro di ciò che chiamano la sicurezza di una città, mi sconvolgeva al di là di ogni esperienza. Il pericolo di venir fatto schiavo, il pericolo del naufragio, il rischio di venire ucciso da una spada o da un fucile, li avevo tutti sostenuti senza discredito; ma il pericolo insit