IV. IL PROCURATORE GENERALE PRESTONGRANGEMio cugino mi trattenne a colazione «per l’onore della casa», dichiarò; quanto a me feci il possibile per affrettare il mio ritorno. Non avevo altro pensiero che quello di farla finita con ciò che ancora mi aspettava e di compromettermi definitivamente; per una persona nella mia situazione l’aria di volere chiudere la porta alle esitazioni e alle tentazioni era di per se stessa molto seducente; fui così assai deluso quando, giunto alla casa di Prestongrange, venni informato che egli era fuori. Penso che la cosa fosse vera in quel momento e anche per alcune ore dopo. Sono però sicuro che il procuratore rincasò e che trascorse piacevolmente il tempo in una stanza vicina con alcuni suoi amici, mentre forse la mia presenza era stata dimenticata. Avrei v