Infilò le dita tra i suoi capelli. Lui la mordicchiò piano, un po’ come faceva Andrew. A quel punto, di solito, lui le faceva un ditalino. Aspettava che gemesse senza ritegno, poi se la tirava sopra e la penetrava. O’Rourke armeggiò con il sedile fino a farlo scivolare indietro, poi scavalcò il cambio e in qualche modo si incastrò nello spazio davanti al sedile, dritto sulle ginocchia. «I tuoi piedi disturbano» disse, con un sogghigno. Jo ne era consapevole, ma non sapeva dove metterseli, anche perché erano legati insieme dai pantaloni. O’Rourke risolse il problema prendendole le caviglie e buttandosele su una spalla. Jo si trovò piegata in due, letteralmente piegata in due come un soffietto, con il sedere a filo con il bordo del sedile e le ginocchia in bocca. Capì che O’Rourke si sta