Il supplizio dei pettini La capanna che serviva da prigione ai quattro disgraziati, in attesa di venire messi a morte fra i più spaventevoli supplizi, era così poco vasta che appena potevano starvi le tre gabbie e così bassa che il signor Muscardo era costretto a starsene accoccolato. Solo un piccolo spiraglio, così stretto da non permettere il passaggio nemmeno a un gatto, e aperto presso il tetto, illuminava l’interno. Mobili nessuno; solamente un vaso contenente dell’acqua puzzolente si trovava in un angolo. «Mio povero fratello, figlio mio» disse il signor Muscardo, appena la porta fu chiusa. «Siamo rassegnati ormai» disse padre Giorgio, gettando uno sguardo disperato su Enrico. «Rassegnati? Ah, no!» gridò l’ex bersagliere. «Spero ancora.» «Su chi? Siamo circondati da uomini che