12 LINDY Quel letto era così comodo che sfregai il volto contro il mio cuscino. Il mio cuscino stranamente caldo, leggermente peloso e molto rigido. Spalancai gli occhi nell’istante in cui mi ricordai dove fossi. A letto, con Dex. Non con lui. Sopra di lui. Ero spaparanzata sul suo petto nudo come una coperta umana, una delle mie gambe infilata tra le sue. Avevo la testa incastrata nell’incavo della sua spalla. Una delle mani di Dex era sulla mia coscia, l’altra era- «Non muoverti, zuccherino. Stavi andando alla grande.» «Hai una mano sul mio culo.» Quella mano diede al mio culo nudo una stretta delicata. Oh. Mio. Dio. «Eccome.» «Perché è sul mio culo?» «Mi ci sono svegliato. Perché tu non indossi le mutandine?» «Sono dell’idea di “lasciar prendere aria alle cose”.» Lui ring