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JULIA
«Non riesco a credere di essermene dimenticata. Sono una tale idiota,» dissi sfregandomi le mani sulle cosce. Per quanto i miei pantaloni da yoga e la maglietta fossero ciò che avrei indossato se mi fossi ricordata del brunch a casa mia, avevo i capelli bagnati e scompigliati.
Cash e Bennett mi avevano tenuta occupata a letto per troppo tempo – non che mi stessi lamentando – ma eravamo deeeeecisamente in ritardo e risalire il vialetto di casa mia con entrambi avrebbe reso le cose più che palesi.
«Non riesco a credere che gli altri non siano mai arrivati in ritardo ad una delle vostre riunioni di famiglia prima d’ora,» commentò Cash, prendendomi una mano e baciandone le nocche.
Quel gesto fu dolce e lo sguardo sul suo volto era sorprendentemente tenero. Specialmente dopo ciò c
