10. Jeorge Cunha era rientrato nella sua casa rovinata all’esterno e sfarzosa all’interno da una ventina di minuti. La notte aveva i normali rumori di Rocinha, i normali odori, la normale atmosfera. Ma Jeorge sapeva che era in corso una resa dei conti sanguinosa: quella tra lo straniero pallido e il gruppo di persone che l’avevano riempito di soldi. Jeorge era relativamente giovane, ma giocava a quel gioco da un po’ e si non si considerava proprio l’ultimo degli idioti. Lo straniero pallido poteva essere un sicario al soldo di qualche governo, ma quella era Racinha. Anche i governi dovevano piegarsi al fatto che lì non comandavano loro. La gente che aveva comprato i depositi e li aveva trasformati in bunker sotterranei, d’altronde, apparteneva a un’organizzazione criminale che aveva ram