Capitolo III Il bambino stava per compiere gli otto mesi, ella non lo riconosceva. Era diventato rosa, paffuto, tutto tondo, come un batuffolo di grasso vivo. I suoi ditini, divaricati da cicciolotti di carne, si muovevano lentamente, con evidente piacere. Rose si buttò sul piccolo come su una preda, con slancio animalesco, e lo strinse così forte che egli si mise a strillare dalla paura. Anch'ella si mise a piangere perché non la riconosceva e tendeva invece le braccia alla sua balia non appena riusciva a vederla. Il giorno dopo si era già abituato al viso di lei e rideva vedendola. Lo portava con sé in campagna, correva a perdifiato reggendolo a braccia tese, si sedeva all'ombra delle piante; poi, per la prima volta in vita sua, aprì il suo cuore a qualcuno, e benché il piccino non cap