18 | In fondo al mar.

1114 Words
«Pronti a vedere il mio nuovo colore di capelli?» Sono di nuovo a casa della famiglia Reid, perché Skyler mi ha chiesto di venire subito a casa sua perché, a detta sua, doveva farmi vedere una cosa supermegaiperimportantissima. Questa volta mi sono rifiutata categoricamente di mettermi a correre per evitare di cadere, al posto del laghetto, in un tombino e finire per essere mangiata dal pagliaccio. Come se quel pagliaccio esistesse davvero e potesse mangiarmi. Le torte di zia Mary fanno più paura. Adesso siamo in salotto. Io, James e Connor siamo seduti sul divano, mentre Skyler è in piedi davanti a noi, con un asciugamano giallo in testa. Connor sospira. «Tu ti tingi continuamente i capelli. Perché adesso ne fai una questione di stato?» Sky mi indica. «Perché lei è una ragazza, e queste cose interessano.» James la guarda confuso. «E allora io e Connor cosa ci facciamo qua?» Skyler spalanca la bocca, fingendosi scioccata. «Oh, ma voi due non siete delle ragazze?» Si porta teatralmente la mano sinistra sul cuore, mentre con la destra fa finta di asciugarsi una lacrima. «Ed io che ho sempre detto di avere tre sorelle. Mi dispiace aver ferito il vostro povero ego.» Scoppio a ridere, mentre i fratelli Reid si girano di scatto verso di me. James mi punta un dito contro. «Questa è tutta colpa tua!» esclama. Mi asciugo le lacrime che si sono formate a causa delle risate. «Colpa mia? Non le ho mica detto io di dover assomigliare al genio della lampada!» Indico l’asciugamano giallo che si trova in testa a Skyler. Lei gonfia le guance, offesa. «Io non assomiglio al genio della lampada» ribatte. Connor alza gli occhi al cielo, poi torna a guardarmi. «Guarda che noi non intendevamo questo. È colpa tua se Sky ha iniziato ad essere sempre così sarcastica. Prima era una piccola e dolce ragazza. Ora sembra il demonio.» Sghignazzo. «Vi rode il fatto che ora vi dia del filo da torcere, eh?» James e Connor borbottano qualcosa di incomprensibile. Sky batte le mani per richiamare la nostra attenzione. «Possiamo tornare al motivo principale per cui ci troviamo qui? Grazie!» Si porta le mani sopra la testa, e afferra quella cosa gialla. «Siamo tutti qui riuniti per...» Skyler viene interrotta da James che urla: «E muoviti!» Sky lascia andare l’asciugamano giallo, per poi abbassarsi per togliersi una ciabatta, che successivamente lancia addosso a James, colpendolo al petto. Ma al posto di prendersela con sua sorella, James guarda male me. «Vedi? Solo colpa tua.» Sbuffo. «Ti ripeto che -» Vengo interrotta da Connor. «Possiamo tornare ai capelli di Skyler? Prima finiamo e prima posso tornare a dormire.» Sky gli sorride riconoscente. «Grazie Connor.» «Comunque», riprende lei, «ecco il mio nuovo colore di capelli!» Si toglie finalmente l’asciugamano dalla testa, e una chioma rosso fuoco le ricade sulle spalle. Siamo tutto zitti, evidentemente nessuno ne fa una questione di stato come lei. Vedendoci muti, Skyler sospira. «Allora? Che ne pensate?» A parlare per prima sono io. «Se inizi a cantare in fondo al mar e ti fai crescere la coda sembrerai a tutti gli effetti la Sirenetta.» Mi guardano tutti sconcertati. «Che c’è? È stata lei a chiedere un parere.» Incrocio le braccia al petto. Nessuno fa in tempo a ribattere qualcosa, che Paul e Julie irrompono nella stanza. Appena lo sguardo di Julie si posa su di me, le si illuminano gli occhi. «Oh, ciao Brianna, stavamo organizzando di andare al mare domani. Vuoi venire pure tu? Magari potrebbero venire pure i tuoi genitori.» «Io...» Skyler mi interrompe, fissandomi minacciosa. «Tu verrai. Non puoi lasciarmi da sola con i miei fratelli.» La fisso. «Guarda che stavo per accettare.» Alza il mento con aria di sfida. «Ti conviene.» «Solo colpa tua» sento mormorare da Connor. Mi mordo il labbro per non scoppiare di nuovo a ridere e finire per piangere come prima. Meno male che non mi trucco. Ritorno a guardare Julie. «Ci vengo volentieri. Dopo chiedo ai miei genitori.» Julie sorride felice, mentre Paul alza gli occhi al cielo. «Ah, Brianna, quasi dimenticavo. Ho preparato dei biscotti. Vuoi assaggiarli? Sono al cioccolato e al cocco!» A sentire quella frase mi si illuminano gli occhi. «Li assaggio volentieri!» esclamo. Julie mi conduce in cucina. O in Paradiso. Dipende dai punti di vista. ⸻ Spalanco la porta di casa, per poi urlare: «Sono tornata!» Mia madre si affaccia dalla porta della cucina, e mi sorride. «Oh, ciao tesoro, ti sei divertita?» Annuisco. «Tu vai sempre a casa loro. Perché un giorno non li invitiamo a mangiare qua? Mi piacerebbe conoscerli» continua. A sentire quelle parole mi ricordo della proposta di Julie. «A proposito di questo. Julie, la mamma di Skyler, mi ha detto che domani vanno al mare e mi hanno invitato, ed io ho accettato, e ha chiesto se voi foste liberi e vi andava di aggregarvi.» Sorride. «Una giornata al mare mi ci vorrebbe proprio. Avvisali pure che ci siamo. E se papà non ha voglia, può pure rimanere qua e stare a digiuno.» Rido. Mio padre entra in cucina. «Perché la minaccia di farmi stare a digiuno non mi è piaciuta per niente?» Ci guarda entrambe. «Di cosa parlavate, comunque?» Mia madre batte le mani, contenta. «Christopher, tesoro, la famiglia per cui lavora nel negozio di tatuaggi ci hanno invitati al mare.» «Quando?» chiede lui. «Domani» rispondo. Mio padre ci pensa un attimo. «Controllo un attimo l’agenda. Non mi ricordo se devo lavorare o no domani.» Sparisce su per le scale, probabilmente diretto verso il suo studio. Intanto la mamma si gira verso di me. «Brianna, il prossimo weekend è il compleanno di tuo padre, quindi sabato tieniti libera. Ho organizzato una cena con tutti i parenti.» Poi riflette si qualcosa. «Potrei chiedere a Mary di fare una torta.» Faccio una faccia inorridita. «Vuoi festeggiare il compleanno di tuo marito o ucciderlo?» Lei ride. «Tranquilla, non mangerò mai una delle sue torte. Lo sai che prima mi ha chiamata? Mi ha chiesto il mio parere sulla sua idea di aprire una pasticceria.» Rido. «E tu che hai risposto?» «Ho detto che tu eri appena caduta dalle scale e che dovevo soccorrerti.» Sbuffo. «Ma perché devi far passare me per quella disagiata della famiglia?» Inarca un sopracciglio. «Perché? Di solito non lo sei?» Non ribatto perché mio padre è tornato. «Domani non lavoro. Vengo anch’io al mare.» «Okay, avviso Skyler.» Prendo il cellulare e cerco la chat con lei. Brianna: per domani ci siamo tutti. Skyler: perfetto. Non provare a disdire che ti uccido. Brianna: rilassati. Ci sarò. Brianna: ah, e mettiti la coda, così con i capelli rossi e il mare puoi fare la Sirenetta. Skyler: fottiti.
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