VII.Ripensando a quel secondo pomeriggio che passarono a Richmond, Dinny non seppe mai se si era già fatta capire prima ch’egli le dicesse, così all’improvviso: «Se lei crede nel matrimonio, Dinny, mi vuole sposare?» Rimase senza respiro; prima impallidì, poi d’un tratto tutto il sangue le montò al viso. «Vorrei sapere perché chiede la mia mano. Lei non sa nulla di me». «Lei è come l’Oriente. O ci se ne innamora a prima vista o si rimane indifferenti, e non si riesce mai a conoscerlo più a fondo». Dinny scosse la testa: «Oh! io non sono misteriosa». «Non riuscirò mai a capirla: è impenetrabile come le statue che si trovano sullo scalone del Louvre. Per piacere, mi risponda, Dinny». Ella mise una mano in quella di lui, accennò di sì con il capo e disse: «Questo è un vero record». Im