5 CAPITOLO CINQUE Owen premette le dita contro la porta. Era solida. Mogano? Forse. Sicuramente un legno costoso e resistente. Niente che potesse sfondare. Non l’avrebbe fatto comunque. Avrebbe suscitato un’impressione esattamente opposta a quella che voleva dare a Stasia. Riusciva a stento a sentirla camminare all’interno dell’appartamento. Il rumore dei suoi passi era in gran parte coperto dai battiti del suo stesso cuore, ma almeno sapeva che era sana e salva dove doveva essere. Avrebbe dovuto farsi venire in mente un altro modo per entrare. Non che avesse intenzione di tenerla prigioniera. Anche se la sua mente fu attraversata dalla fugace immagine di un paio di manette ricoperte di pelliccia con cui una volta era stato legato a un letto. Le sarebbe piaciuto? Non gliel’avrebbe chi