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Sarah
Il mio tono sorpreso e la mia espressione palesemente sconvolta erano chiaramente qualcosa di nuovo per la donna. Lanciò un’occhiata al topo e poi di nuovo a me. “Be’, uhm… perché si trova qui per i test e la preparazione del Programma Spose Interstellari. Alcune donne possono metterci più di altre per riprendersi dai test e possono svegliarsi… confuse. Ad ogni modo, nessuna ha mai dimenticato il motivo per cui si trovava qui. Trovo preoccupanti le sue domande. Signorina Mills, si sente bene?” Si voltò verso il topo. “Chiami quelli del piano di sotto. Credo che potrebbe avere bisogno di una nuova scansione cerebrale.”
“Non ho bisogno di una scansione.” Mi tirai su e cercai di lottare contro le cinghie, ma non riuscivo a muovermi. La mia agitazione fece rizzare entrambe le donne sulle loro sedie ed io continuai. “Mi sento bene. Credo che lei…” aprii il pugno indicando in direzione del topo, che si stava mordicchiando il labbro mentre afferrava il bordo del tavolo, “abbia commesso un grosso errore.”
La Direttrice Egara rimase impassibile continuando a far scivolare le dita sul tablet. Passò un minuto, poi un altro. Mi guardò. “Lei è Sarah Mills e si è offerta volontaria per essere una sposa del Programma Spose Interstellari.”
Mi sfuggì un risolino. Probabilmente il fatto che fossi legata era una cosa buona. “Assolutamente no. Sono l’ultima persona ad avere bisogno di essere abbinata ad un uomo. Sono cresciuta con tre fratelli e un padre iperprotettivo, e si sono sempre impicciati della mia vita privata. Erano dannatamente prepotenti e spaventavano qualunque ragazzo che potesse anche solo pensare a me in qualche modo sessuale.” Avevo trovato una maniera per tenere certe cose segrete, uomini inclusi, e quello che la mia famiglia non sapeva non poteva nuocere a loro. “Per quale motivo al mondo dovrei avere bisogno di un uomo?”
“Infatti non si trova su questo mondo,” disse il topo.
Con uno scatto del capo la Direttrice Egara squadrò il topo ed io ne fui piuttosto impressionata. Non molte donne civili di mia conoscenza riuscivano ad avere un tale sguardo assassino. La direttrice era una professionista.
“E allora perché si trova qui?” La direttrice riportò la sua attenzione su di me, con la testa inclinata di lato come se fossi stata un puzzle da risolvere.
“In questo momento mi chiedo dove sia qui; ad ogni modo, mi sono offerta volontaria come combattente della coalizione per il contingente terrestre.”
“Ma lei è una donna,” ribatté il topo con gli occhi spalancati.
Guardai il mio stesso corpo prima di rispondere. Avevo le ossa robuste ed avevo passato tante ore a fare sollevamento pesi quanto la maggior parte dei ragazzi nella mia unità. Nonostante le ore di allenamento, ero ancora formosa, con fianchi attraenti e un seno pieno, e non avrei potuto essere scambiata per un uomo. “Sì, i miei fratelli si sono sempre divertiti a farmelo notare.”
Pensai a loro, due andati e uno nello spazio a combattere l’Alveare. All’epoca odiavo che m’importunassero ma, con John e Chris ormai morti, avrei dato qualsiasi cosa – incluso combattere da sola l’Alveare – per vedere Seth prendermi ancora in giro. Seth era ancora là fuori, da qualche parte. Ed io lo avrei trovato e riportato a casa. Era ciò che voleva mio padre e che prima di morire mi aveva fatto promettere di fare.
“Ma non ci sono altri volontari donne.” Il topo iniziò ad agitarsi, con il ginocchio sinistro che faceva su e giù come una molla.
“Non è vero,” replicò la direttrice con voce ruvida e irritata. “Questo è il suo secondo giorno di lavoro, per cui ignora molte cose. Ci sono state donne che si sono offerte volontarie per combattere l’Alveare, semplicemente non tante. Signorina Mills, credo che abbia diritto a delle scuse.”
“Grazie.” Le mie spalle si distesero e sentii di poter respirare di nuovo. Non volevo un compagno e non mi serviva. Non volevo andare su Atlan. Volevo e dovevo andare a uccidere le cose che avevano ucciso i miei due fratelli. Mio padre si sarebbe rivoltato nella tomba se avessi voltato le spalle alla guerra e fatto finta di essere una femmina debole e spaventata che aveva bisogno di un uomo che si prendesse cura di lei. Non ero stata cresciuta in quel modo. Mio padre e i miei fratelli si erano assicurati che fossi in grado di badare a me stessa, si aspettavano di più da me. “Quando posso andarmene? Sono pronta ad andare a combattere l’Alveare.”
Sapevo che la maggior parte delle donne sane di mente avrebbe pensato che ero pazza. Chi avrebbe rifiutato un’anima gemella, un compagno totalmente e completamente devoto per il resto della vita, un uomo forte con cui avere dei bambini e una casa, per andare in battaglia e probabilmente morire?
Decisamente io.
“Lei è stata assegnata ad Atlan,” precisò. “I test sono stati fatti. In base al suo profilo psicologico e alle valutazioni del programma di abbinamento, il suo compagno sarà selezionato tra i maschi disponibili sul pianeta Atlan. Lì le cose sono un po’ diverse…”
“No. Ma…” la interruppi, ma non aveva finito.
Sospirò e alzò la mano per bloccare ogni ulteriore discussione. “Sarebbe teletrasportata fuori dal pianeta senza il suo consenso. Suppongo di non averlo.”
“No. Non ce l’ha,” replicai in modo chiaro. “Non ho bisogno di un uomo alieno, di un… compagno che mi dica cosa fare.”
“Avrà un ufficiale in comando, probabilmente un uomo, che le dirà esattamente cosa fare per i prossimi due anni,” rispose il topo.
Aveva ragione, ma non glielo avrei detto. Inoltre, c’era una grande differenza tra un compagno che, secondo le norme della coalizione, sarebbe stato legalmente autorizzato a darmi ordini per il resto della mia vita, e un ufficiale in comando che sarebbe uscito dalla mia vita dopo due anni. “Farò qualunque cosa per trovare mio fratello. L’unico fratello che io abbia ancora in vita dopo aver combattuto l’Alveare. Ho fatto una promessa a mio padre e niente mi impedirà di mantenere la parola.”
Entrambe le donne mi guardarono con gli occhi spalancati, probabilmente sorprese dalla mia veemenza. Non stavo sparando cazzate. Volevo trovare Seth e uccidere quanti più soldati dell’Alveare possibile per avermi portato via John e Chris. L’Alveare non aveva esattamente ucciso mio padre, ma il dispiacere per la morte dei miei fratelli aveva certamente contribuito.
“Molto bene,” replicò la direttrice, che con un movimento delle dita sul tablet sbloccò le cinghie ai miei polsi. “Dal momento che non ho il suo consenso per fare di lei una sposa, è libera di andare al centro di valutazione del Battaglione Interstellare e iniziare la preparazione per farle prestare giuramento.”
Strofinandomi i polsi, dissi: “Allora questo non è servito a nulla? Devo ricominciare daccapo lì?”
Sospirò. “Temo di sì. Mi dispiace.”
“Va bene, purché tutta la faccenda del compagno sia risolta.” Mi sentii meglio sapendo il motivo dietro il sogno erotico. Per un minuto mi ero chiesta se non avessi dentro la testa una parte repressa di me che non conoscevo. Fui sollevata di scoprire che non era stata colpa mia. Non avevo fatto niente per far salire in superficie quell’immaginario sessuale.
Ruotai sulla sedia e misi i piedi nudi sul pavimento. Mi tremavano le gambe, ma mi rifiutai di pensare al perché. Perché avere un compagno autoritario mi spaventava più di combattere contro dei cyborg alieni senza scrupoli?
Be’, tanto per cominciare, se un cyborg mi avesse fatto incazzare, avrei potuto fargli esplodere la testa e girare i tacchi. Ma un compagno? Mi avrebbe fatto arrabbiare e sarei stata bloccata con lui per sempre, covando odio come un vulcano e senza poter mai esplodere… e Dio solo sa il caratterino che ho. Mi aveva messo nei guai più di una volta. Ma mi aveva anche salvato la vita. Seth mi prendeva in giro per questo, dicendo che sarei diventata immortale perché ero troppo testarda per morire.
“La scorterò personalmente per assicurarmi che vada nel posto giusto, questa volta.” La direttrice parlava a me, ma lo faceva guardando il topo sottomesso. “E che tutti i protocolli siano seguiti alla lettera.”
Rivolsi un leggero sorriso al topo. “Non sia troppo dura con lei,” risposi. “È nuova. E ha fatto un sogno incredibile.”
Merda, era stato incredibile davvero. Se il tipo con cui sarei stata abbinata fosse stato in qualche modo simile all’amante grande e aggressivo del sogno… il pensiero mi fece inturgidire i capezzoli.
La direttrice sollevò un sopracciglio. “Non è troppo tardi per cambiare idea, Signorina Mills. Sappia che quello non è stato un sogno, ma i dati del centro di preparazione relativi all’esperienza di un’altra sposa durante la sua cerimonia di rivendicazione con un maschio di Atlan.”
“Dati del centro di preparazione?”
La direttrice arrossì, con le guance che diventavano di un rosa acceso, mentre cercavo di capire cosa significasse esattamente.
“Sì. Quando viene mandata fuori dal pianeta, a una sposa viene impiantata un’Unità di Neurostimolazione proprio qui. Vale lo stesso per i combattenti della coalizione.” Sollevò un dito e picchettò sulla protuberanza ossea del suo cranio, appena sopra la tempia. “Aiuta a imparare e adattarsi a tutti i linguaggi della Coalizione Interstellare.”
“Potrò parlare con chiunque?”
“Sì. Ma non è tutto.” Ritrasse lo sguardo, per poi guardarmi di nuovo. “Quando una sposa viene rivendicata dal suo compagno, i dati sensoriali, ciò che vede, ascolta e… sente,” la direttrice si schiarì la gola, “viene registrato e usato per stimolare mentalmente, preparare le future spose e determinare la loro idoneità agli uomini e alle usanze di quel determinato pianeta.”
Porca troia. “Allora non era stato un sogno. Stavo rivivendo i ricordi di qualcun altro? Era successo davvero?”
La direttrice sorrise. “Oh sì. Esattamente come lo ha vissuto lei.”
“A un’altra donna’”
“Sì.”
Wow. Non avevo idea di cosa fare con quella notizia. Significava che tutti gli uomini di Atlan erano dominanti come quello del sogno? Aveva parlato di una febbre, di una rabbia che solo io – la donna del sogno – potevo domare. Intendeva che era eccitato da lei? Se quella era la sensazione di un sogno, potevo solo immaginare quanto sconvolgente dovesse essere la realtà. Dio, quell’uomo, era diverso da chiunque avessi mai conosciuto sulla Terra. Quel sogno era stato più eccitante di qualsiasi altra esperienza avessi avuto a letto con un uomo.
Ma era stato un sogno, almeno per me. Non dovevo soffermarmi su di esso. Era stato un errore. Stavo andando a combattere per la coalizione. Stavo andando a trovare Seth. Non avevo tempo per farmi distrarre dalla libido. Era pura e sciocca libido. Stavo pensando a uccidere cyborg, eppure i miei capezzoli erano ancora duri. Era totalmente inaccettabile. Prima il dovere. La mia libido repressa avrebbe dovuto aspettare fino a che non avessi portato mio fratello a casa sano e salvo. Dovevo trovarlo, combattere con lui e concludere i termini del servizio. Poi saremmo potuti andare a casa.
Alzai lo sguardo per trovare la direttrice che mi guardava da vicino. “Può sempre cambiare idea, Signorina Mills. Sarà abbinata a un guerriero di Atlan. Sarà completamente suo, i vostri profili psicologici e le vostre preferenze saranno allineate. Sarà totalmente devoto, fedele e perfetto per lei in tutti i modi.”
Mi ricordai le forti spinte del cazzo di quell’uomo, il modo in cui gemevo e mi contorcevo contro il muro mentre mi prendeva. La forza del sentirmi voluta, desiderata fino ad essere scopata selvaggiamente. Avrei potuto avere tutto ciò. Avrei potuto avere uno di quei grossi e selvaggi amanti tutto per me…
No. Assolutamente no. Non avrei lasciato che i miei ormoni mi trasformassero in un’idiota. Avevo un piano, uno scopo. Dovevo trovare Seth. Non avevo bisogno di un uomo seducente con un cazzo enorme in grado di farmi venire prendendomi forte e a fondo. Sospirai. Bisogno? No. Ma voglia…