Deane continuò e sentì un secondo getto bagnarle la mano. Poi un terzo. O’Donnell emise un lamento musicale, che esprimeva piacere e liberazione allo stesso tempo. Deane si fermò, con la mano sopra al suo membro, che stava tornando morbido, e la testa sopra al suo cuore, che stava rallentando. «Questo posso... farlo... credo» disse, un po’ incerta. O’Donnell rise sottovoce. «Per stasera non farlo più, o domani sarò più magro di ieri». «Oh, è... mh. Ti fa male?» Lui rise di nuovo. «Mi fa benissimo». Era in un tempo sospeso. La vita continuava, ma era come se fosse lontana e non riuscisse mai a raggiungerla del tutto. Durante il pomeriggio chiacchierava con Aoife. Lei si annoiava, perché nessuno le faceva fare niente, dato che era anziana e quasi cieca. Deane le diede i suoi vestiti da