9.Il giorno seguente il signor Troy (accompagnato da Robert Moody come degno testimone) suonò alla porta della misera e sporca casa in cui il “Vecchio Sharon” riceveva i clienti che avevano bisogno d’aiuto. Furono condotti in una stanza sul retro del secondo piano; entrando trovarono, in un ambiente pieno di fumo di tabacco, un ometto grasso, pelato e sporco. Era seduto in una vecchia poltrona, intento a leggere un romanzo francese, avvolto in una logora vestaglia di flanella, con una pipa in bocca e un cane in grembo. - Ci sono clienti? - chiese il “Vecchio Sharon” con una voce rauca e asmatica, fissando con i suoi impudenti occhi brillanti i due visitatori. - Ci sono clienti - confermò il signor Troy guardando quel vecchio mascalzone che aveva disonorato l’onorevole professione come a