9 CHANCE Con ciò, conclusi le dieci sculacciate che le avevo promesso, poi affondai le dita nella sua figa gocciolante, riempiendola facilmente non con un dito, bensì con due. Lei si sollevò dal tavolo con le mani, inarcando la schiena. «Chance!» «Ti piace, non è vero, micina? Il modo in cui domino il tuo corpo? Verrai per me.» Poggiai il pollice sul suo clitoride teso e premetti con decisione mentre me la lavoravo con le dita. «In questo preciso istante.» E lei lo fece. Venne a comando, mungendomi le dita come se non avesse mai voluto lasciarmele andare. La sua essenza mi gocciolò sulla mano mentre lei urlava, tutto il suo corpo rigido. Io continuai a lavorarmela abilmente fino a quando anche l’ultima goccia di piacere non evaporò e lei si accasciò nuovamente sulla scrivania. Non sar