Il Cimitero era deserto e Angela si inginocchiò ai piedi della Croce. La signora Bernard si inginocchiò accanto a lei. Gli occhi della novizia erano fissi sul nome scolpito nel bronzo della targa. L'istitutrice la guardava, sperando di scoprire in quel volto fatto di marmo dalla sofferenza, un segno qualsiasi di emozione; ma le labbra della giovane erano serrate e il volto impenetrabile. Dopo una breve preghiera, Angela si alzò, salì i tre gradini di marmo e, appressatasi alla croce, baciò con reverenza il nome di Giovanni, poi ridiscese e, con volto sereno, si volse a guardare colei che l'accompagnava. — La morte era gelosa di me – disse. Non aveva mai sentito parlare di Erinna e non sapeva che una poetessa fanciulla avesse reso immortali quelle stesse parole in un verso che ci è stato