CAPITOLO DICIANNOVE Sofia sentiva ogni scossone della strada mentre il carro avanzava diretto verso nord, fuori dalla città. Si guardò alle spalle spaventata, aspettandosi in ogni momento di trovare una folla che le inseguiva. Non era certa di cosa avrebbero potuto fare se fosse successo. Il carro non poteva andare più veloce di un uomo in corsa, figurarsi a cavallo. Mentre si portavano verso la periferia della città, la loro salvezza pareva qualcosa di effimero, una sottile bolla di sapone che poteva essere distrutta da un momento all’altro. Penso che siamo al sicuro, le disse Emeline con il pensiero, e la cosa le parve ancora strana: ricevere messaggi tramite la mente da qualcuno che non fosse sua sorella. “Chi sei?” le chiese Sofia. Si rese conto di come dovesse suonare quella domand