3 Comandante Grigg, Alloggi privati, Corazzata Zakar Per la decima notte di fila, fissavo il soffitto sopra il mio letto. Ero inquieto. Ed aspettavo. Lei. Chi fosse, non lo sapevo. Una dea, forse? Un frutto della mia immaginazione? Un’immagine evocata dal mio incontro ravvicinato con la morte? Tutto quel che sapevo era che avevo il cazzo duro come una roccia e che la morbidezza della sua pelle, il calore stretto e umido della sua fica mi rincorrevano in sogno fino a quando non mi svegliavo sudato e ansimante, costretto ad afferrare la mia asta dura e allievare il disagio. Non ci voleva tanto, una carezza, forse due, e me ne venivo come un giovinetto in calore. Era lei che mi dava la caccia. Persino adesso, durante la quarta rotazione, la rotazione meno attiva nella tabella di marcia