Sera. Una pulita cameretta Margherita (rialzandosi e rannodandosi le trecce). Io darei non so che per sapere chi è quel signore di stamattina. Egli aveva assai bell'aria, e per certo egli è un gentiluomo; lo porta scritto nella fronte. Oltre di che ei non sarebbe stato così temerario (parte). Mefistofele e Faust. Mefistofele. Vien dentro; pian piano! — su, vieni! Faust (dopo alcun silenzio). Lasciami solo, te ne prego. Mefistofele (riguardando qua e là). Non tutte le fanciulle son sì ben rassettate (parte). Faust. Salve, amabile raggio della sera, che penetri in questo santuario!E >tu apprenditi al mio petto, soave tormento d'amore; tu che, languendo, ti nutri della rugiada della speranza. Che aura di pace e di contentezza spira d'ogni intorno! Che abbondanza in questa povertà! ch