CAPITOLO OTTO Quando arrivarono alla centrale, Missinger era lì già da dieci minuti. Hernandez aveva chiamato prima, ordinando al sergente di farlo portare nella stanza per famiglie, usata per le vittime di crimini e per i familiari dei deceduti. Era un po’ meno asettica del resto della stazione, con un paio di vecchi divani, alcune tende alle finestre e qualche vecchia rivista mensile sul tavolino. Jessie, Hernandez e Trembley corsero alla porta della stanza per le famiglie, dove stava di guardia un agente. “Come sta andando là dentro?” chiese Hernandez. “Sta bene. Sfortunatamente ha chiesto il suo avvocato non appena è entrato dalla porta principale.” “Fantastico,” disse Hernandez. “Da quanto sta aspettando di poter chiamare?” “L’ha già fatto, signore,” disse l’agente, evidentement