Sospirò. Era difficile anche solo pensare che fosse lo stesso vampiro di un mese prima. Ora era lì, in una camera di una casa sconosciuta, con una mezzosangue che conosceva appena che dormiva beatamente su un letto che gli avevano dato.
Abbassò lo sguardo. Le parole che le aveva detto continuavano a tormentarlo, o forse era stato il suo bacio a causare quella tempesta di sentimenti, se così si potevano definire, che ribolliva dentro di lui ogni volta che guardava Hells. Si era fatta talmente forte da occupare costantemente i suoi pensieri, Hells occupava costantemente i suoi pensieri. Non gli era mai importato di nessuno a parte Kefka, ma erano due cose completamente diverse. Per lei provava qualcosa che non aveva mai sperimentato prima.
Perso in quel groviglio di riflessioni non si acco
