2. Attorno a Riyadh il deserto era roccioso. Tutto aveva un colore tra il beige chiaro e il grigio chiaro, sotto un cielo azzurro perfetto. Era bello e triste, e a tratti squallido. Polly non riusciva a separare le emozioni del momento dalle emozioni che le suscitava il paesaggio. Le basse costruzioni di un sobborgo in lontananza, le case dello stesso colore del deserto e l’immancabile minareto che svettava, dritto e aggraziato, sul territorio circostante. L’autostrada era piuttosto frequentata, anche se non come avrebbe potuto esserlo un’autostrada americana. Ed era inquietante vedere soltanto uomini soli alla guida, o macchine di soli uomini, o uomini con accanto lo spettro nero della propria consorte. Polly rabbrividì al pensiero. Anche lei era uno spettro nero, in quel momento. «È