6. Sei mesi fa È la terza volta che vengo a Riyadh e mi fa ancora impressione. Veniamo sul suo aereo privato. Ci separiamo all’aeroporto, Rashid va a casa sua, io salgo in macchina con Khaled, una delle sue guardie del corpo. In teoria sono qua come occidentale non accompagnata – ho un visto turistico – ma in pratica il mio tutore è Khaled, perché ci sono troppe cose che sono vietate alle donne, da queste parti. Guidare è una di queste, anche se in teoria la legge da qualche mese è cambiata. Ma a nessuno piacerebbe vedere un’occidentale alla guida, da sola, per le strade di Riyadh. In quanto alle donne, alcune hanno preso la patente all’estero, ma per quelle bloccate qua tra la teoria e la pratica c’è un abisso: pochi posti dove fare lezione di guida, e corsi carissimi. In ogni caso,