15 LEE «Cricket!» urlai, facendo irruzione dalla porta d’ingresso della casa principale. Era stato un lungo viaggio di ritorno da Buffalo, nonostante Archer mi avesse tenuto aggiornato e sapessi che sia Cricket che Penny stavano bene. «Qua sopra,» esclamò lei. Io guardai il soffitto, poi salii le scale due gradini alla volta. Lei mi venne in contro a metà strada, praticamente saltandomi in braccio, avvolgendomi le gambe attorno alla vita e baciandomi. Grazie al cielo. Quello, proprio quello, era ciò di cui avevo avuto bisogno per le ultime dieci ore. Cricket, tra le mie braccia. «Cristo, donna, mi hai spaventato a morte.» Sollevai la testa giusto il tempo di dire quello, di respirare, le nostre labbra a un centimetro di distanza. La portai in braccio per il resto dei gradini fino al