Fui lasciata in piedi accanto a quella scrivania. A quel punto sapevo già che Florian era vivo, ma vederlo fu comunque un sollievo. Lui si voltò dalla mia parte (fu l’unico) e cercò di trasmettermi qualcosa con lo sguardo: sollievo, dispiacere, preoccupazione... non lo sapevo. Osservai di nuovo il banco dei giudici (che altro potevano essere?). Alle loro spalle c’era una serie di candele accese, come in una chiesa, e la luce mi impediva di distinguerne i lineamenti. Uno di loro, tuttavia, mi sembrò Xavier. Non era difficile da individuare, con quella testa rasata a pelle. «Avvocato Mallory, stiamo aspettando qualcun altro?» chiese la voce di uno di loro, una voce femminile. Ero stanca, esausta. La paura che provavo era attutita dalla semplice spossatezza. Non sapevo se trovare quell’a