Presto fu così vicino che potei sentire il suo respiro, e poi mi toccò e balzò rapidamente indietro come se mi fosse venuta addosso inaspettatamente. Per lunghi momenti nessun suono ruppe il silenzio sepolcrale della grotta. Poi sentii un movimento da parte della creatura vicino a me, e di nuovo mi toccò, e sentii qualcosa come una mano senza peli passarmi sul viso e scendere fino a toccare il colletto della mia camicia di flanella. E poi, sommessa, ma piena di emozione repressa, una voce gridò: «Tom!» Credo di essere quasi svenuto, tanto è stata grande l’emozione. «Ajor!» Riuscii a dire. «Ajor, ragazza mia, sei tu?» «Oh, Tom!», gridò di nuovo con una vocina tremante e si gettò su di me, singhiozzando dolcemente. Non sapevo che Ajor potesse piangere. Mentre mi tagliava i legacci, mi dis