CAPITOLO DICIASSETTE Royce stava su Mark e gli teneva la punta della spada di legno contro la gola, sorridendogli. Mark, chiaramente contrariato, scosse la testa. “Scorretto,” disse. “Posso vincere almeno una volta?” Royce abbassò la spada e gli tese la mano. Mark la prese e si lasciò tirare su. “Hai combattuto molto bene, amico mio,” disse Royce. “Ho solo avuto fortuna.” Mark si accigliò. “E tutte le altre volte?” chiese. “Fortuna?” “Ha la meglio perché bara. Non hai visto?” Era una voce piena di cattiveria, e Royce si girò vedendo Rubin che usciva dal cerchio di ragazzi. I gemelli avanzarono insieme a lui e tutti e tre scesero di parecchi metri nella fossa fangosa dove Royce stava lottando – una copia delle vere fosse – sollevando le loro spade di legno e affrontandolo. “Vediamo