“Capita spesso alla tua età di essere confusi,” le stava dicendo la psicologa, spingendosi gli occhiali finti che aveva indossato per avere un’aria più intellettuale, “anche io ho attraversato le mie brutte fasi, da piccina. A proposito, vuoi una caramellina?” Le porse una ciotola di plastica dura, piena di confetti altrettanto tenaci. Sandra scosse la testa. “Alla tua età, dicevamo, anche io mi sentivo confusa. Il percorso che ci porta a essere adulti può essere molto doloroso, certe volte, se non è affrontato con la giusta dose di maturità. Pensa che alla mia epoca non esistevano psicologi per sostenere i ragazzi nella loro traversata, i più piccoli dovevano sbrigarsi tutto da soli. Ma tu non sei sola.” Non si capiva dove volesse andare a parare. L’aveva fatta chiamare all’improvviso,
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