Quando tornai da Francesca, a notte fonda, avevo ancora addosso il suo odore, il suo gusto. Nel letto gelido di mia moglie, l’aroma alla pesca di Michela si sparse come olio. Francesca capì, ma non disse nulla. Solo qualche ora più tardi, in silenzio, si alzò senza nemmeno guardarmi e andò a dormire sul divano in salotto. “Raccontami tutto.” Franco invece era curioso come una scimmia e purtroppo ne aveva anche le fattezze. Continuava ad agitarsi sullo sgabello, che scricchiolava minaccioso a ogni suo spostamento. Gli lanciai una banana e cercai di ignorarlo, ma era impossibile. “Non c’è niente da raccontare. Versamene un’altra, piuttosto.” “Prima parli, poi bevi. Funziona così.” Nel solito baretto dimesso, sembravamo due stelle che avevano perso la strada. Franco col completo metall