Capitolo Dieci "Credo", disse Dortworthy, "che questo sia ciò che voi chiamate forchetta." "Noi", sibilai sulla scacchiera quando mi resi conto che stavo per perdere la mia regina, "lo chiamiamo avere fortuna." Ero già stato disarcionato dei miei due cavalieri nelle quattro mosse precedenti. "Matto in tre mosse", disse il capitano mentre si trovava al mio fianco, studiando la scacchiera e aspettando con impazienza la sua occasione di affrontare Dortworthy. Non lo disse in modo dispettoso o sarcastico; era solo un'affermazione, una certezza che, un attimo dopo, riconobbi mettendo il mio re dalla sua parte. Cian sedeva accanto a me, osservando attentamente. Sapeva che non mi piaceva rispondere alle domande sugli scacchi mentre giocavo contro qualcun altro, quindi è rimasta in silenzio,