Ciò detto stavo per ritirarmi; ma il capitano Nemo mi trattenne e m’invito a sedere accanto a lui. Mi interrogò con interessamento circa le nostre escursioni a terra, circa le nostre cacce, e non mostrò di comprendere il bisogno di carne che appassionava il Canadese. Poi la conversazione sfiorò varî argomenti, e senza essere più aperto il capitano si mostrò più amabile. Fra le altre cose, venimmo a parlare della condizione del Nautilus, arenatosi appunto in quello stretto in cui Dumont d’Urville corse rischio di perdersi. Intorno a ciò mi disse: - Questo d’Urville fu uno dei vostri grandi marinai, uno dei vostri più intelligenti navigatori. È il capitano Cook di voi altri Francesi. Disgraziato! aver sfidato i banchi di ghiaccio del Polo Sud, i coralli dell’Oceania e i cannibali del Pacif