CAPITOLO XVI. Una sorpresa dei selvaggi. Il tamanduà continuava a salire la riva senza affrettarsi e siccome in quel luogo il margine della foresta scendeva rapidissimo, l'animale si aiutava poderosamente colle zampe posteriori che sono assai più robuste delle anteriori e per di più armate di artigli lunghissimi e duri come l'acciaio. Seguirlo era cosa facilissima, poichè i tamanduà sono piuttosto lenti nelle loro mosse e non conoscono affatto la corsa nè il passo rapido. Il marinaio di Solis dopo aver osservata e rilevata la direzione che prendeva l'animale, condusse i suoi compagni attraverso un macchione e ne raggiunse il margine nel momento in cui il tamanduà stava per inoltrarsi nella grande foresta. ‒ Ditemi, Diaz, ‒ disse Alvaro fermandolo. ‒ Sono pericolosi quegli animali? Qu