5. «L’ho conosciuta al funerale di Briant, credo. La tizia con due nomi maschili». «Neptune Morgan, esatto». Aveva incrociato il ministro Elliot in caffetteria. Aveva attorno uno stuolo di assistenti e portaborse, ma si era comunque fermato a parlare con Jim Sherman, che a sua volta stava conversando amabilmente con Neptune. Sherman e Kraig Elliot dovevano essere quasi coetanei, ma il primo sembrava il padre del secondo. Quello che non potevano fare la vanità e la chirurgia estetica. E non aver perso i capelli, questo bisognava ammetterlo. «Fa parte della commissione sulle violenze di genere, mi sbaglio?». «No, ottima memoria». Elliot le rivolse un sorriso sornione. «Non dimentico mai una rossa. È sessista, ma è più forte di me». «La perdono, però non lo ripeta in pubblico». «Come