5.
Tornai verso il mio gruppo meno di cinque minuti dopo. Spiegai che era il loro terminale che aveva avuto un problema con il mio chip, non il mio chip a essere difettoso.
Prendemmo due taxi verso l’albergo. Sinceramente, mi ero aspettata un aiuto più sostanzioso, da parte dell’Agenzia. La loro mancanza di supporto mi lasciava con un problema logistico non irrilevante.
«Meno male che volevi vedere la città» disse Ethan, un po’ malignamente.
Non aveva tutti i torti. Persa nei miei pensieri avevo a stento guardato fuori dal finestrino.
Decisi di ricorrere alla scusa di tutte le scuse.
«Ho un mal di testa feroce».
Ovviamente seguirono offerte di analgesici di tutti i tipi, ma almeno quello me l’aspettavo.
«Ho già preso della tachipirina, grazie».
Il problema era che non potevo cenar
