Capitolo II Una notte in prigione Quelle grida emesse da cinesi in un quartiere cinese, dovevano ottenere lo stesso effetto che ha un gong battuto in una via di Canton o di Pechino. Infatti, in meno di due minuti, un duecento coduti figli del Celeste Impero, armati di bambù, di coltelli, di sassi e di ombrelli, si trovavano riuniti dinanzi alla porta della taverna mandando grida spaventevoli. - Dalli al ladro! - gridavano gli uni, roteando minacciosamente bastoni e ombrelli. - Impicca il bianco! - urlavano gli altri mostrando i coltelli. - Gettalo nel fiume! - Salassate quel cane! - Accoppalo! Ammazzalo! Annegalo! Abbrucialo! Appiccalo! I bevitori, spaventati da quel baccano e temendo di venire lapidati, sgombrarono in fretta la taverna, chi uscendo dalla porta e mescolandosi al