“E qualcuno li rapisce? Non era successo anche prima, con quell’azienda che catturava i mutanti per condurre degli esperimenti?”
“Quell’azienda non esiste più. Abbiamo distrutto le loro strutture, abbiamo fatto fuori i responsabili. Ma c’è ancora un mercato nero per mutanti rapiti, e pensiamo che i trafficanti di mutanti abbiano trovato nuovi clienti. Vampiri.”
I polpastrelli delle lunghe dita di Frangelico si uniscono. Il re vampiro non si muove quando Sheridan scaglia la sua bomba. Aspetta invece un momento, come a voler essere sicuro che abbia finito di parlare. Poi prosegue. “E cosa ci farebbero i vampiri con dei mutanti rapiti?”
“Non lo sappiamo. Per questo siamo qui.” Prima che Sheridan possa continuare, il suo compagno si fa avanti. Alto, tatuato, minaccioso.
“Sarebbe saggio da parte tua dare una controllata, a meno che tu non voglia che il branco venga a bussare alla tua porta,” dice Trey. Sheridan lo afferra di nuovo per il braccio.
“Quello che il mio compagno intende dire,” dice con un sorriso plastico, “è che, considerata l’alleanza tra il branco di Tucson e il tuo covo di vampiri, sarebbe saggio unire le forze per indagare su queste scomparse. Per il bene della pace tra noi.”
“Ovviamente.” Frangelico lancia un’occhiata a Trey, poi si gira nuovamente verso Sheridan. “Sei molto portata per la diplomazia, mia cara,” le dice.
“Grazie,” risponde lei con tono equilibrato. “Ma non sono la tua cara.”
Frangelico ignora il suo ringhio. “Indagheremo.” Mi guarda. Annuisco. Con indagheremo, il re intende dire che indagherò io. E a me sta bene dare la caccia a vampiri che acquistano mutanti rapiti. So esattamente da dove cominciare: Augustine e la sua piccola sottomessa rossa di capelli.
“È deciso,” annuncia Frangelico. “Ora che la questione è conclusa, usate pure il mio club per divertirvi. Vi fermate a fare qualche giochetto, stasera?”
Sheridan esita, lo sguardo che sfreccia attorno, nella soffusa luce del club, con interesse malamente celato.
“Sì.” Trey si porta tra lei e il re vampiro. “Ammesso che tutti si comportino come si deve.”
“Sono sicuro che i miei vampiri lo faranno,” risponde Frangelico, facendo luccicare le zanne.
“E i tuoi animaletti mutanti?” Trey mi guarda.
“Non ho animaletti mutanti. Solo amici e… compagni di giochi,” dice Frangelico.
“E lui quale dei due sarebbe?” chiede Trey, sempre fissandomi.
“Un socio d’affari,” gli rispondo.
“Sono sicuro che anche Grizz rispetterà le regole del club, così come tutti i suoi membri.” Frangelico mi guarda inarcando un sopracciglio.
Alzo le mani. “Non ho nessun problema con questi lupi.” L’ultima volta che ho controllato, non avevo problemi con i lupi. Non è colpa mia se i lupi hanno un problema con me.
“Bene.” Frangelico batte le mani e Sheridan fa un salto. Trey le posa le mani sulle spalle, tranquillizzandola. Si china verso di lei e le sussurra qualcosa nell’orecchio. Lei arrossisce. Trey la fa girare e le dà una delicata spinta verso un tavolo libero. La guarda camminare davanti a sé. Devo ammettere che se avessi una compagna bella come Sheridan, anche io la guarderei più che posso mentre cammina avanti e indietro.
Trey si volta di nuovo verso me e Frangelico. Lui socchiude gli occhi.
“Ehi, Grizz.” Ha la voce che sgocciola amarezza. “Hai sempre in programma di combattere venerdì?”
“L’ultima volta che ho controllato ero ancora inserito in programma.” Ho smesso di lavorare al Fight Club come buttafuori qualche settimana fa, ma combattere fa bene al mio orso.
“Bene.” Trey mostra i denti in un macabro sorriso. “Abbiamo un ospite speciale che è pronto a batterti. Tieniti pronto.”
Lo guardo allontanarsi. È un grosso lupo cattivo, ma non è pericoloso quanto me. Non da solo, almeno. I lupi non sono mai da soli. È sempre un loro vantaggio. La forza del branco.
“Se è tutto, io esco,” dico a Frangelico.
Annuisce. “Sei sollevato dall’incarico di buttafuori per tutta la notte. Chiedi a Peter di chiamare un sostituto. Nel frattempo, io farò la ronda.”
“Giusto.” È ora di andare a caccia.
Vado verso la fune dove Augustine aveva legato la sua sottomessa mutante. La veste bianca che indossava è ancora dimenticata a terra. La raccolgo e la annuso. L’odore è speziato, con un tocco di qualcosa di floreale. Volpe. Decisamente. Se non riuscirò a trovare il vampiro seguendo il suo odore, potrò almeno trovare la volpe.
Dopo qualche discreta domanda, vengo a sapere che la rossa se n’è andata con Augustine. Il suo padrone, lo chiamano. Non so bene se significa che la possiede o se è solo un giochetto loro, ma ho in programma di scoprirlo. Posso trovare il suo indirizzo nei registri che tiene Frangelico: sono una delle poche persone a cui concede l’accesso. Sa che non lo tradirei mai. Ho troppo bisogno di lui.
A metà delle scale che portano al primo piano, mi fermo a dare un’occhiata all’ampio locale. Trey e Sheridan si sono già impossessati di un tavolo sotto a uno dei fari. Trey ha aperto una sacca di stoffa nera e sta tirando fuori i suoi arnesi. Sheridan sta in piedi accanto a lui, la pelle nuda che brilla con addosso uno stravagante imbrago di pelle. La vedo trepidante di eccitazione.
Trey finisce e si volta verso di lei. Schiocca le dita e lei si inginocchia davanti a lui, guardandolo dal basso. Non ho bisogno di vederla in faccia per sapere che le luccicano gli occhi. Il volto di Trey si ammorbidisce mentre la guarda. Un’altra coppia che ruba un momento di tenerezza prima di impegnarsi nella complicata danza di sottomissione e dominio. Ho visto questa dinamica un milione di volte, ma tra mutanti per certi versi è meno grottesca. Non che mi piaccia, comunque.
Salgo il resto delle scale e spalanco la porta con un pugno per andarmene.