IV. Viaggio all'inferno Il mattino dopo una certa notte nella quale, affermando alla fine il suo diritto di marito, si era comportato da uomo, Soames era seduto a tavola davanti alla sua colazione, in solitudine. Il gas era acceso. Nella nebbia di novembre la città scompariva come in una tempesta ovattata. Si vedevano appena, attraverso le finestre della sala da pranzo, gli alberi del giardino. Mangiava piano, ma in certi momenti aveva come la sensazione di non riuscire a inghiottire. Pensava di avere fatto bene a cedere al suo irresistibile, affamato desiderio della notte prima, e a spezzare la resistenza troppo a lungo sopportata di quella donna, sua per legge e religione. Il viso di lei gli occupava stranamente i pensieri: quel viso che aveva nascosto tra le mani e che lui aveva ten