2 GUS Parker allungò una mano posandomela sulla bocca ed io sorrisi contro il suo palmo. Arrossì furiosamente e, a giudicare dal modo in cui i suoi occhi si accesero non solo di rabbia, ma anche di passione, non ebbi dubbi sul fatto che la sua figa fosse zuppa. Già, le prime parole che le avevo rivolto dopo un decennio erano state riguardo a quel piccolo neo che avevo visto da vicino e in maniera molto, molto personale. Quell’estate avevo trascorso un sacco di tempo con la testa tra le sue cosce aperte. Ero stato il primo ad allargargliele e non mi sarei mai dimenticato quel dolce spazio, il baciarle quel neo e poi la sua fessura succosa poco più a destra. Era stato facile tra di noi. Certo, avevamo fatto stupidaggini e ci eravamo messi in imbarazzo da soli. Spogliarci con qualcuno per