Così egli si affaccendava intorno alla costruzione di questa capanna e cantava: «E oh bella, vorrei in qualche luogo riparare il mio cuore con te». Egli aveva anche un calendario appeso alla parete sopra la tavola e il suo primo pensiero ogni mattina era di guardare la data e contare giorni che dovevano ancora passare prima che il suo compagno tornasse in gran pompa, giù lungo lo Yukon gelato, a primavera. Un altro suo capriccio era quello di non permettere a nessuno di dormire nella capanna sulla collina. Doveva essere così fresca quando essa sarebbe venuta a occuparla, com’erano fresche e nuove le assi con le quali era stata costruita. E quando fu terminata egli diede il catenaccio alla porta. Nessuno entrò salvo lui, ed egli era capace passarvi lunghe ore e ne usciva col viso raggiante